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Nei tempi in cui si adoravano gli Spiriti di cui si credeva fossero animati gli elementi della Natura si divinizzò il fulmine che atterra, la fiamma che divora, il vento che scuote, terrificanti fenomeni che contribuirono alla costruzione delle fondamenta del mito greco. Più tardi l’uomo riuscì a non farsi più solo atterrire dalla potenza del Creato ma anche ispirare: emozione, stupore, poesia e i Poeti crearono I MITI, favole che cantavano la sua bellezza, pericolosità e generosità.

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martedì 19 novembre 2013

L'HAREM NELLA CULTURA CINESE



L'harem nella cultura cinese

 L'harem nel mondo cinese
L'harem nel mondo cinese
Unico e inaccessibile, l'harem imperiale cinese era una vera "città proibita",  tale  e quale era stato battezzato: una città di donne, eunuchi e guardie. Costituiva una vera piramide con al vertice la Regina.  C'erano, poi, tre  Spose Primarie, più altre nove Spose Secondarie   a cui andavano aggiunte ulteriori ventisette Spose di Terzo Grado. Seguivano ottantuno Concubine ufficiali ed un numero imprecisato di concubine non ufficiali.
L'alcova imperiale era, dunque,  più che mai attiva e recava l'impronta di un numero impressionante di corpi femminili.
Le più assidue nel frequentarla, per quanto strano possa apparire, erano quelle che occupavano i gradini più bassi di quella particolare ed inconsueta piramide umana:  le Concubine, più che le Spose e le Spose, più che la Regina, la quale viveva appartata e   solo di rado e non più di una volta l'anno frequentava il talamo nuziale. Per l'intera notte,  se Spose Primarie,  per il tempo della "prestazione", per tutte le altre.
E' chiaro che l'organizzazione di uno "Stato" composto da un così gran numero di donne richiedesse ordine e regole ferree, soprattutto nei ranghi superiori e che l'osservanza   di  tali regole era  fondamentale  per rendere accettabile la convivenza.
Era tra le concubine, un esercito di donne annoiate, isteriche e  tristi, che si mettevano in atto le strategie più raffinate, sottili e  sleali, allo scopo di raggiungere quel talamo ed occuparlo il più a lungo possibile: l'imperatore era assai generoso con chi riusciva  a risvegliarne i turbamenti erotici e la posizione di  Favorita significava onori, potere e ricchezza.
Concubine, oggi, in Cina?
La poligamia non esiste più.  Non di diritto, almeno! Esiste, però, una poligamia di fatto, condannata, ma tollerata: uno dei tanti contrasti di questo splendido ed affascinante Paese dalla millenaria cultura.
Nelle città più ricche ed industrializzate del Paese, si è posto in atto un costume socio-culturale assai particolare. Sono molti i maschi abbienti (molto abbienti) che si dividono fra due donne: la moglie ufficiale e quella non ufficiale. Esistono quartieri di lusso  che  ospitano la concubina-amante con  figli e  qualche volta, la moglie non ufficiale non è una soltanto... se questo non è harem!

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